Abstract PIANO NAZIONALE RIPRESA E RESILIENZA (PNRR) MISSIONE 4, “ISTRUZIONE E RICERCA” - COMPONENTE 2, “DALLA RICERCA ALL’IMPRESA” - LINEA DI INVESTIMENTO 1.3, FINANZIATO DALL’UNIONE EUROPEA – NEXTGENERATIONEU”, PROGETTO “CHANGES - Cultural Heritage Active Innovation for Sustainable Society” codice PE00000020, CUP H53C22000860006 Si può raccontare la storia della Puglia dal punto di vista della sua geografia. Ma non si tratta solo della sua collocazione nel contesto del Mediterraneo sudorientale. È, di fatto, una questione di cambio di prospettiva. È una questione di sguardo. Guardare la storia della Puglia dalla prospettiva del mare vuol dire raccontare, a volte, un'altra storia, assumendo il mare come chiave di lettura di processi insediativi, economici e culturali di lunga durata. Al centro del progetto si colloca il mare come soggetto ‘operante’ nella storia, in coevoluzione con uomini e territori. - Il mare come ‘agente’ di trasformazioni dell’ambiente dell’uomo sarà indagato a partire dall’analisi dei paesaggi costieri e subacquei stratificatisi lungo l’arco litoraneo, per approdare alla comprensione di come la dialettica terra-acqua – determinata dall’innalzamento relativo del livello del mare e la conseguente evoluzione del profilo costiero - abbia inciso su modi, forme e fasi del popolamento e delle attività umane. - Il mare come ‘portatore di beni’ sarà analizzato dal punto di vista delle risorse, economiche (sale, pesce, mitili) e culturali, relative soprattutto al patrimonio immateriale - tradizioni, relazioni e opportunità - che esso ha offerto allo sviluppo delle civiltà succedutesi nella regione. - Il mare come ‘via di comunicazione’ preferenziale, solcato da rotte di cui relitti, carichi, discariche portuali, reperti isolati e decontestualizzati sono significativi miliari, testimoni eloquenti di reti commerciali e non solo, in grado di far luce su processi economici e politici se opportunamente gestiti nell’ambito di sistemi informativi multiscalari, versatili, accessibili. Questi temi saranno sviluppati con un approccio globale e multidisciplinare, tra scienze umanistiche e scienze ambientali, e con un ampio uso di diversi sistemi di fonti su uno spettro cronologico alquanto ampio, tra l’Antichità e l’avvio dell’Età Moderna. Sono state individuate aree campione e contesti chiave particolarmente emblematici dei fenomeni da ricostruire, che saranno indagati con l’ausilio di tecniche e tecnologie ormai consolidate ma attraverso la sperimentazione di nuove funzionalità e capacità: fotogrammetria aerea e subacquea, modellazione e animazione 3D, prospezioni strumentali con ecoscandaglio multibeam, side scan sonar, sub-bottom profiler, indagini geofisiche comprensive di carotaggi, ecc., grazie anche alla partnership con un’azienda del settore dell’ICT fortemente connotata in termini di innovazione e trasmissione tecnologica. In accordo ai principi della Public History e della Public Archaeology, molto spazio sarà dato a sensibilizzazione e coinvolgimento delle comunità locali anche per stimolare una riflessione su cosa significhi oggi vivere il rapporto con il mare nell'età dei cambiamenti climatici, del depauperamento e inquinamento delle risorse del mare e infine si offrirà un contributo allo sviluppo del turismo culturale, in particolar modo subacquei, rendendo accessibile un patrimonio ‘invisibile’ o riservato a pochi, attraverso due opzioni: portare le persone al patrimonio, con la creazione di parchi e itinerari archeologici da fruire diving o snorkeling, o portare il patrimonio alle persone attraverso lo storytelling digitale. Infine, il modello sperimentato sarà ‘codificato’ in un protocollo/toolkit procedurale, che possa permetterne la ‘scalarità’ e riproducibilità.

- Co-progettazione e coordinamento scientifico del progetto Marea, approvato nell’ambito del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) Missione 4, “Istruzione e Ricerca” - Componente 2, “Dalla ricerca all’impresa” - linea di investimento 1.3, finanziato dall’Unione Europea – Nextgenerationeu”, PROGETTO “CHANGES - Cultural Heritage Active Innovation for Sustainable Society” codice PE00000020, CUP H53C22000860006 (2024 - in corso)

Rita Auriemma
2024-01-01

Abstract

Abstract PIANO NAZIONALE RIPRESA E RESILIENZA (PNRR) MISSIONE 4, “ISTRUZIONE E RICERCA” - COMPONENTE 2, “DALLA RICERCA ALL’IMPRESA” - LINEA DI INVESTIMENTO 1.3, FINANZIATO DALL’UNIONE EUROPEA – NEXTGENERATIONEU”, PROGETTO “CHANGES - Cultural Heritage Active Innovation for Sustainable Society” codice PE00000020, CUP H53C22000860006 Si può raccontare la storia della Puglia dal punto di vista della sua geografia. Ma non si tratta solo della sua collocazione nel contesto del Mediterraneo sudorientale. È, di fatto, una questione di cambio di prospettiva. È una questione di sguardo. Guardare la storia della Puglia dalla prospettiva del mare vuol dire raccontare, a volte, un'altra storia, assumendo il mare come chiave di lettura di processi insediativi, economici e culturali di lunga durata. Al centro del progetto si colloca il mare come soggetto ‘operante’ nella storia, in coevoluzione con uomini e territori. - Il mare come ‘agente’ di trasformazioni dell’ambiente dell’uomo sarà indagato a partire dall’analisi dei paesaggi costieri e subacquei stratificatisi lungo l’arco litoraneo, per approdare alla comprensione di come la dialettica terra-acqua – determinata dall’innalzamento relativo del livello del mare e la conseguente evoluzione del profilo costiero - abbia inciso su modi, forme e fasi del popolamento e delle attività umane. - Il mare come ‘portatore di beni’ sarà analizzato dal punto di vista delle risorse, economiche (sale, pesce, mitili) e culturali, relative soprattutto al patrimonio immateriale - tradizioni, relazioni e opportunità - che esso ha offerto allo sviluppo delle civiltà succedutesi nella regione. - Il mare come ‘via di comunicazione’ preferenziale, solcato da rotte di cui relitti, carichi, discariche portuali, reperti isolati e decontestualizzati sono significativi miliari, testimoni eloquenti di reti commerciali e non solo, in grado di far luce su processi economici e politici se opportunamente gestiti nell’ambito di sistemi informativi multiscalari, versatili, accessibili. Questi temi saranno sviluppati con un approccio globale e multidisciplinare, tra scienze umanistiche e scienze ambientali, e con un ampio uso di diversi sistemi di fonti su uno spettro cronologico alquanto ampio, tra l’Antichità e l’avvio dell’Età Moderna. Sono state individuate aree campione e contesti chiave particolarmente emblematici dei fenomeni da ricostruire, che saranno indagati con l’ausilio di tecniche e tecnologie ormai consolidate ma attraverso la sperimentazione di nuove funzionalità e capacità: fotogrammetria aerea e subacquea, modellazione e animazione 3D, prospezioni strumentali con ecoscandaglio multibeam, side scan sonar, sub-bottom profiler, indagini geofisiche comprensive di carotaggi, ecc., grazie anche alla partnership con un’azienda del settore dell’ICT fortemente connotata in termini di innovazione e trasmissione tecnologica. In accordo ai principi della Public History e della Public Archaeology, molto spazio sarà dato a sensibilizzazione e coinvolgimento delle comunità locali anche per stimolare una riflessione su cosa significhi oggi vivere il rapporto con il mare nell'età dei cambiamenti climatici, del depauperamento e inquinamento delle risorse del mare e infine si offrirà un contributo allo sviluppo del turismo culturale, in particolar modo subacquei, rendendo accessibile un patrimonio ‘invisibile’ o riservato a pochi, attraverso due opzioni: portare le persone al patrimonio, con la creazione di parchi e itinerari archeologici da fruire diving o snorkeling, o portare il patrimonio alle persone attraverso lo storytelling digitale. Infine, il modello sperimentato sarà ‘codificato’ in un protocollo/toolkit procedurale, che possa permetterne la ‘scalarità’ e riproducibilità.
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