Lo studio presenta i primi risultati di un lavoro di dottorato incentrato su un piccolo nucleo di frammenti serici conservati presso i Musei Vaticani. Parte dell'insieme proviene dai reliquiari del Sancta Sanctorum, la più importante e significativa raccolta di tessuti di pregio del medioevo occidentale. L’insieme di questi documenti offre un compendio dei molti interrogativi che accompagnano da sempre lo studio dei tessuti storici: l’evoluzione di metodi e forme della produzione delle stoffe tra l’antichità e il medioevo, la provenienza delle materie prime di lusso – come la seta – il ruolo dei tessuti di pregio nella diffusione dei motivi di origine orientale che pervadono il repertorio decorativo dell’orizzonte mediterraneo. All’insieme di questi problemi possono offrire una diversa prospettiva di lettura l’uso della diagnostica non distruttiva per l’identificazione dei materiali e le restituzioni digitali, che risultano particolarmente utili nello studio di testimonianze materiali fragili e spesso molto danneggiate. La compagine dei frammenti serici presi in esame da Paola Colella presenta un campione particolarmente rappresentativo dei potenziali sviluppi di questa nuova metodologia d’indagine.
La produzione serica e l’orizzonte mediterraneo: problemi aperti
SpecialeSecondo
Supervision
2024-01-01
Abstract
Lo studio presenta i primi risultati di un lavoro di dottorato incentrato su un piccolo nucleo di frammenti serici conservati presso i Musei Vaticani. Parte dell'insieme proviene dai reliquiari del Sancta Sanctorum, la più importante e significativa raccolta di tessuti di pregio del medioevo occidentale. L’insieme di questi documenti offre un compendio dei molti interrogativi che accompagnano da sempre lo studio dei tessuti storici: l’evoluzione di metodi e forme della produzione delle stoffe tra l’antichità e il medioevo, la provenienza delle materie prime di lusso – come la seta – il ruolo dei tessuti di pregio nella diffusione dei motivi di origine orientale che pervadono il repertorio decorativo dell’orizzonte mediterraneo. All’insieme di questi problemi possono offrire una diversa prospettiva di lettura l’uso della diagnostica non distruttiva per l’identificazione dei materiali e le restituzioni digitali, che risultano particolarmente utili nello studio di testimonianze materiali fragili e spesso molto danneggiate. La compagine dei frammenti serici presi in esame da Paola Colella presenta un campione particolarmente rappresentativo dei potenziali sviluppi di questa nuova metodologia d’indagine.| File | Dimensione | Formato | |
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