La determinazione dell’accantonamento al Fondo crediti di dubbia esigibilità in sede di rendiconto non appare di univoca interpretazione, con specifico riferimento alla definizione del quinquennio per il computo delle medie. Esemplificazioni numeriche chiariscono la differente entità dell’accantonamento discendente dalla diversa scelta del quinquennio. Attraverso l’analisi della giurisprudenza contabile e di differenti orientamenti di associazioni di categoria, il lavoro mira a chiarire quale sia, a parere di chi scrive, il più corretto - e anche logico - percorso da seguire, auspicando comunque una revisione del principio contabile applicato della contabilità finanziaria, allegato n. 4/2 al D.Lgs. n. 118/2011.

La determinazione del Fondo crediti di dubbia esigibilità nel rendiconto della gestione

Vincenzo Cordaro
Secondo
2022-01-01

Abstract

La determinazione dell’accantonamento al Fondo crediti di dubbia esigibilità in sede di rendiconto non appare di univoca interpretazione, con specifico riferimento alla definizione del quinquennio per il computo delle medie. Esemplificazioni numeriche chiariscono la differente entità dell’accantonamento discendente dalla diversa scelta del quinquennio. Attraverso l’analisi della giurisprudenza contabile e di differenti orientamenti di associazioni di categoria, il lavoro mira a chiarire quale sia, a parere di chi scrive, il più corretto - e anche logico - percorso da seguire, auspicando comunque una revisione del principio contabile applicato della contabilità finanziaria, allegato n. 4/2 al D.Lgs. n. 118/2011.
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Descrizione: L'articolo esamina la problematica relativa alla determinazione del Fondo crediti di dubbia esigibilità (FCDE) nel rendiconto della gestione degli enti locali, con particolare attenzione alla definizione del quinquennio da considerare per il calcolo delle medie. L'analisi evidenzia che il principio contabile applicato della contabilità finanziaria (allegato 4/2 al D.Lgs. 118/2011) non specifica chiaramente se il quinquennio debba includere l'esercizio cui si riferisce il rendiconto. Attraverso l'esame della giurisprudenza contabile emerge che la maggior parte delle Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti interpreta il quinquennio come quello costituito dall'esercizio in chiusura e dai quattro precedenti (X-4/X), mentre solo la Sezione siciliana propende per i cinque esercizi precedenti (X-5/X-1). L'articolo presenta esemplificazioni numeriche che mostrano come la scelta del quinquennio possa influenzare significativamente l'entità dell'accantonamento, soprattutto utilizzando i metodi della sommatoria ponderata e della media ponderata. Viene evidenziano anche come il metodo della sommatoria ponderata risulti più prudenziale rispetto alla media ponderata, specialmente in presenza di incrementi significativi dei residui attivi iniziali. Nelle considerazioni finali, viene auspicata una revisione del principio contabile con l'introduzione di un'esemplificazione numerica che chiarisca l'interpretazione corretta e viene suggerita l'integrazione di indicatori prospettici che consentano di valutare meglio la dubbia esigibilità dei crediti, superando l'approccio meramente retrospettivo attualmente utilizzato.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11587/545987
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