Lo scarno provvedimento commentato merita attenzione perché, a quanto consta, costituisce il primo esordio italiano delle Creative Commons (CC) davanti a una corte di giustizia . Le licenze CC costituiscono uno strumento - ideato negli Stati Uniti dall’organizzazione no profit Creative Commons e diffusosi in tutto il mondo – improntato alla logica racchiusa nella formula “solo alcuni diritti riservati” che ribalta quella tradizionalmente associata alla commercializzazione di opere dell’ingegno sotto la classica bandiera “tutti i diritti riservati” . In altri termini, le licenze CC mirano più a concedere che a negare facoltà d’uso dell’opera. Più in dettaglio, le Creative Commons sono articolate in sei licenze standard che risultano dalla combinazione di quattro opzioni: “attribuzione”, “non commerciale”, “non opere derivate”, “condividi allo stesso modo”. Esse si contrappongono idealmente alle c.d. licenze d’uso proprietarie, strumenti negoziali connotati dall’esasperata restrizione delle facoltà di utilizzazione in capo al licenziatario. Le licenze CC sono oggetto di attenzione sul piano teorico , ma soprattutto riscuotono un grande successo applicativo nella prassi della gestione delle opere dell’ingegno. La sentenza commentata non attiene all’oggetto delle licenze Creative Commons (risvolto che sarebbe di maggiore interesse) , ma a una controversia concernente la responsabilità precontrattuale connessa alla negoziazione di un contratto di edizione.

Il debutto in sordina delle licenze Creative Commons: questioni di responsabilità precontrattuale

Caso, Roberto
2015-01-01

Abstract

Lo scarno provvedimento commentato merita attenzione perché, a quanto consta, costituisce il primo esordio italiano delle Creative Commons (CC) davanti a una corte di giustizia . Le licenze CC costituiscono uno strumento - ideato negli Stati Uniti dall’organizzazione no profit Creative Commons e diffusosi in tutto il mondo – improntato alla logica racchiusa nella formula “solo alcuni diritti riservati” che ribalta quella tradizionalmente associata alla commercializzazione di opere dell’ingegno sotto la classica bandiera “tutti i diritti riservati” . In altri termini, le licenze CC mirano più a concedere che a negare facoltà d’uso dell’opera. Più in dettaglio, le Creative Commons sono articolate in sei licenze standard che risultano dalla combinazione di quattro opzioni: “attribuzione”, “non commerciale”, “non opere derivate”, “condividi allo stesso modo”. Esse si contrappongono idealmente alle c.d. licenze d’uso proprietarie, strumenti negoziali connotati dall’esasperata restrizione delle facoltà di utilizzazione in capo al licenziatario. Le licenze CC sono oggetto di attenzione sul piano teorico , ma soprattutto riscuotono un grande successo applicativo nella prassi della gestione delle opere dell’ingegno. La sentenza commentata non attiene all’oggetto delle licenze Creative Commons (risvolto che sarebbe di maggiore interesse) , ma a una controversia concernente la responsabilità precontrattuale connessa alla negoziazione di un contratto di edizione.
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