Il linguaggio identitario della Sacra Corona Unita, un codice salentino nel panorama delle mafie tradizionali

L’intervento intende tracciare gli elementi linguistici d’originalità della comunicazione della Sacra Corona Unita, organizzazione mafiosa sviluppatasi a Mesagne (BR), fino ad assorbire le province di Brindisi, Lecce e Taranto. La nascita della SCU, nel 1983, rappresenta un fenomeno antropologico e socio-culturale senza precedenti: camorra, ’ndrangheta e Cosa nostra entrano a contatto, linguisticamente e affaristicamente. Oggetto dell’analisi è il linguaggio come forma identitaria della consorteria: i simboli (icone religiose e tatuaggi); le gerarchie (gradi e cariche); i codici (le regole per il buon mafioso); il lessico delle pene (per le punizioni); l’antilingua funzionale alla circolazione dei messaggi; l’onomastica (i soprannomi di celebri capibastone e capizona); la toponomastica (luoghi entrati nell’immaginario collettivo). Un approfondimento, infine, è riservato al giuramento d’affiliazione, nel quale ritroviamo riferimenti dotti all’Inferno dantesco e al Risorgimento italiano.