Le società in cui viviamo sono connotate da un alto livello di diversità culturale, che è data dall’insieme delle differenze di carattere politico, economico, sociale e religioso dei singoli e dei gruppi e formazioni sociali ove essi svolgono la loro personalità. Il contributo si occupa della diversità culturale connessa al fenomeno dell’immigrazione e si propone di dimostrare che tale diversità può e deve rappresentare una risorsa per la società. Esso partecipa al dibattito sul tema dell’immigrazione tentando di promuovere una posizione di dialogo responsabile tra culture fondata sul criterio della tolleranza, da intendersi come propensione al riconoscimento dei diritti universali e delle libertà fondamentali altrui. In particolare, lo scritto esamina il modello di accoglienza ed inclusione sociale di Riace e lo interpreta alla luce della categoria dei «doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale» prevista dall’articolo 2 della Costituzione italiana, secondo il quale «la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale». Il paradigma della solidarietà viene individuato come il meta-principio attraverso il quale valorizzare la diversità culturale e riconoscere al migrante la qualifica costituzionale di persona titolare di diritti inviolabili e doveri inderogabili, che concorre, responsabilmente, al progresso spirituale e materiale della società.
La differenza come risorsa nel modello di accoglienza ed inclusione sociale di Riace. Il paradigma costituzionale della solidarietà come strumento di riconoscimento e valorizzazione della diversità culturale
Roberto Franco Greco
2019-01-01
Abstract
Le società in cui viviamo sono connotate da un alto livello di diversità culturale, che è data dall’insieme delle differenze di carattere politico, economico, sociale e religioso dei singoli e dei gruppi e formazioni sociali ove essi svolgono la loro personalità. Il contributo si occupa della diversità culturale connessa al fenomeno dell’immigrazione e si propone di dimostrare che tale diversità può e deve rappresentare una risorsa per la società. Esso partecipa al dibattito sul tema dell’immigrazione tentando di promuovere una posizione di dialogo responsabile tra culture fondata sul criterio della tolleranza, da intendersi come propensione al riconoscimento dei diritti universali e delle libertà fondamentali altrui. In particolare, lo scritto esamina il modello di accoglienza ed inclusione sociale di Riace e lo interpreta alla luce della categoria dei «doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale» prevista dall’articolo 2 della Costituzione italiana, secondo il quale «la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale». Il paradigma della solidarietà viene individuato come il meta-principio attraverso il quale valorizzare la diversità culturale e riconoscere al migrante la qualifica costituzionale di persona titolare di diritti inviolabili e doveri inderogabili, che concorre, responsabilmente, al progresso spirituale e materiale della società.| File | Dimensione | Formato | |
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