Interrogarsi oggi sul ruolo, sulle relazioni e sulle potenzialità della rete dei servizi collettivi significa costruire nuove categorie interpretative capaci di restituire la complessità dei paesaggi del welfare e intraprendere politiche per innalzare il livello di abitabilità, garantire il diritto di cittadinanza, costruire spazi democratici. Tali riflessioni sembrano essere maggiormente urgenti se si guarda ai territori della provincia italiana, nei quali si amplificano da un lato quei processi di contrazione demografica, invecchiamento della popolazione, degrado ambientale e dismissione del patrimonio, dall’altro una forte crescita dell’esigenza di maggiore abitabilità e qualità dello spazio pubblico. Da queste riflessioni ha preso le mosse il progetto territoriale di paesaggio Parco agricolo multifunzionale del Negroamaro, il quale si propone come un esperimento innovativo di costruzione di welfarescape, mediante l’uso del paesaggio come elemento di valore per l’innalzamento del benessere dell’abitabilità urbana. Lo sfondo del progetto è l’incremento della dotazione degli standard urbanistici, nei termini di spazi verdi, attraverso la rimodulazione del concetto di parco, qui inteso come una parte del territorio rurale da valorizzare e da riconnettere agli ambiti urbani a sostegno delle pratiche quotidiane d’uso del territorio. In risposta alla crisi climatica globale, al degrado ambientale periurbano e allo sfruttamento del suolo da agricoltura intensiva, il progetto di paesaggio prova a lavorare in una dimensione intermedia, proponendo una strategia di adattamento e riconnessione ecologica.
Il progetto di paesaggio come dotazione territoriale
Marco Patruno
Primo
Investigation
2025-01-01
Abstract
Interrogarsi oggi sul ruolo, sulle relazioni e sulle potenzialità della rete dei servizi collettivi significa costruire nuove categorie interpretative capaci di restituire la complessità dei paesaggi del welfare e intraprendere politiche per innalzare il livello di abitabilità, garantire il diritto di cittadinanza, costruire spazi democratici. Tali riflessioni sembrano essere maggiormente urgenti se si guarda ai territori della provincia italiana, nei quali si amplificano da un lato quei processi di contrazione demografica, invecchiamento della popolazione, degrado ambientale e dismissione del patrimonio, dall’altro una forte crescita dell’esigenza di maggiore abitabilità e qualità dello spazio pubblico. Da queste riflessioni ha preso le mosse il progetto territoriale di paesaggio Parco agricolo multifunzionale del Negroamaro, il quale si propone come un esperimento innovativo di costruzione di welfarescape, mediante l’uso del paesaggio come elemento di valore per l’innalzamento del benessere dell’abitabilità urbana. Lo sfondo del progetto è l’incremento della dotazione degli standard urbanistici, nei termini di spazi verdi, attraverso la rimodulazione del concetto di parco, qui inteso come una parte del territorio rurale da valorizzare e da riconnettere agli ambiti urbani a sostegno delle pratiche quotidiane d’uso del territorio. In risposta alla crisi climatica globale, al degrado ambientale periurbano e allo sfruttamento del suolo da agricoltura intensiva, il progetto di paesaggio prova a lavorare in una dimensione intermedia, proponendo una strategia di adattamento e riconnessione ecologica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


