La «grammatica» del «giocattolo» nella lettura rodariana

Accostando i termini grammatica e giocattolo intendiamo soffermarci sul valore semantico, ossia “simbolico” rispetto alle relazioni con il bambino/giocatore, e non solo “sintattico” del giocattolo (quindi, facendo esclusivo riferimento agli elementi costitutivi dello stesso). Tesorizzando quanto espresso in Grammatica della fantasia (del 1973), ma anche in una novella tra le più efficaci estratta da Novelle fatte a macchina ed edita nello stesso anno (La bambola a transistor), è possibile spiegare come finanche il valore del giocattolo possa superare una delimitazione di confine dettata da regole o da una “grammatica” del giocattolo, talvolta proposte dagli stessi educatori/genitori e formatori nei contesti scolastici ed extra scolastici o nel tempo libero secondo impostazioni che riproducono spesso modelli/ruoli comportamentali frutto di un’educazione dall’impianto coercitivo.