In base alla tradizionale interpretazione dell’art. 1492 c. c. sono gli stessi vizi a giustificare il ricorso alternativamente ora all’azione di risoluzione ora a quella di riduzione del prezzo e a renderle interdipendenti, così che disattesa la prima, in ragione della inesistenza dei vizi, non è accoglibile la seconda proposta in via subordinata per far valere vizi già dichiarati inesistenti. Lo scritto mira a dimostrare che si tratta di argomentazioni condivisibili solo in quanto ricorrano identiche condizioni di esperibilità e dell’azione di risoluzione e della quanti minoris. La ricorrenza di tali identiche condizioni non è da ritenere presunta, ma necessita di un accertamento che non può limitarsi solo al profilo dell’uguaglianza tra i vizi che giustificano entrambi i rimedi.
L'azione di risoluzione del contratto di vendita e la "quanti minoris" tra identità di vizi e diversità di presupposti
TOMMASI, Sara
2005-01-01
Abstract
In base alla tradizionale interpretazione dell’art. 1492 c. c. sono gli stessi vizi a giustificare il ricorso alternativamente ora all’azione di risoluzione ora a quella di riduzione del prezzo e a renderle interdipendenti, così che disattesa la prima, in ragione della inesistenza dei vizi, non è accoglibile la seconda proposta in via subordinata per far valere vizi già dichiarati inesistenti. Lo scritto mira a dimostrare che si tratta di argomentazioni condivisibili solo in quanto ricorrano identiche condizioni di esperibilità e dell’azione di risoluzione e della quanti minoris. La ricorrenza di tali identiche condizioni non è da ritenere presunta, ma necessita di un accertamento che non può limitarsi solo al profilo dell’uguaglianza tra i vizi che giustificano entrambi i rimedi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.