Il saggio studia le costanti metaforiche nella scrittura critica di Emilio Cecchi, mostrando come in essa le immagini di organicità, vitalità, fluidità, interezza si oppongano, euforicamente, alle immagini invece disforiche di banausica meccanicità e di separatezza. Nella poetica del romanticismo inglese (di cui Cecchi scrisse, da giovane, una memorabile storia), e segnatamente di Coleridge, e nei principi di organizzazione visiva dell’arte nipponica Cecchi ravvisava il modello di una metafora dell’assenza e del conflitto fra linea e campitura quale calco di trascendenza, che secondo la dimostrazione dell’autore del saggio sono emblemi cecchiani di un’etica letteraria come “potenza di relazione”, come rispondenza drammatica alla “necessità cosmica” dell’intuizione creatrice.
"Esatta maschera verbale": la critica per immagini di Emilio Cecchi
PUCCETTI, Valter Leonardo
2006-01-01
Abstract
Il saggio studia le costanti metaforiche nella scrittura critica di Emilio Cecchi, mostrando come in essa le immagini di organicità, vitalità, fluidità, interezza si oppongano, euforicamente, alle immagini invece disforiche di banausica meccanicità e di separatezza. Nella poetica del romanticismo inglese (di cui Cecchi scrisse, da giovane, una memorabile storia), e segnatamente di Coleridge, e nei principi di organizzazione visiva dell’arte nipponica Cecchi ravvisava il modello di una metafora dell’assenza e del conflitto fra linea e campitura quale calco di trascendenza, che secondo la dimostrazione dell’autore del saggio sono emblemi cecchiani di un’etica letteraria come “potenza di relazione”, come rispondenza drammatica alla “necessità cosmica” dell’intuizione creatrice.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.