E' un contributo sulla complicità, nell'opera di Giuseppe Raimondi prosatore d'arte ma anche critico letterario militante, fra il tema della scienza, dell'"esprit de géométrie", e quello della scomposizione surreale della visione. Si prova, con attente analisi parcellari dei testi, come un principio d'ordine classicistico si coniughi e si rispecchi, nei testi raimondiani, a un'allucinata ossessione di stacchi, di intervalli, di distanze, che producono un'immagine di vuoto, di alterità irriducibile, quale il dadaismo e le avanguardie, che Raimondi aveva costeggiato in giovinezza, gli avevano lasciato in retaggio e che lui definiva «misitcismo razionale» in rapporto a Klee.
Giuseppe Raimondi, la scienza, il surreale
PUCCETTI, Valter Leonardo
1998-01-01
Abstract
E' un contributo sulla complicità, nell'opera di Giuseppe Raimondi prosatore d'arte ma anche critico letterario militante, fra il tema della scienza, dell'"esprit de géométrie", e quello della scomposizione surreale della visione. Si prova, con attente analisi parcellari dei testi, come un principio d'ordine classicistico si coniughi e si rispecchi, nei testi raimondiani, a un'allucinata ossessione di stacchi, di intervalli, di distanze, che producono un'immagine di vuoto, di alterità irriducibile, quale il dadaismo e le avanguardie, che Raimondi aveva costeggiato in giovinezza, gli avevano lasciato in retaggio e che lui definiva «misitcismo razionale» in rapporto a Klee.File | Dimensione | Formato | |
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