Il saggio pone a confronto il Sacro Bosco di Bomarzo con i giardini di Pratolino: due “labirinti concettuali” realizzati nel corso del Cinquecento da due importanti famiglie, gli Orsini e i Medici; due architetture non convenzionali e dissacranti; due musei di sculture all’aperto. L’attenzione viene focalizzata su alcuni punti di tangenza che sembrano legare a un filo rosso entrambe le realizzazioni, prodotto di una comune temperie culturale: la libertà e la pluridirezionalità, la dialettica fra Arte e Natura, l’opera come autoritratto della committenza (Vicino Orsini e Francesco I), il ruolo delle donne (Giulia Farnese da un lato, Bianca Cappello dall’altro); la presenza sia a Bomarzo che a Pratolino della “meraviglia” (o delle “meraviglie”), di strutture teatrali, di “ruine”, del Parnaso, di grotte, di cippi e obelischi, di leoni, arpie e maschere infernali, di colossi, di ninfe, di statue della Fama.
Meraviglie e mostri fra Bomarzo e Pratolino
CAZZATO, Vincenzo
2009-01-01
Abstract
Il saggio pone a confronto il Sacro Bosco di Bomarzo con i giardini di Pratolino: due “labirinti concettuali” realizzati nel corso del Cinquecento da due importanti famiglie, gli Orsini e i Medici; due architetture non convenzionali e dissacranti; due musei di sculture all’aperto. L’attenzione viene focalizzata su alcuni punti di tangenza che sembrano legare a un filo rosso entrambe le realizzazioni, prodotto di una comune temperie culturale: la libertà e la pluridirezionalità, la dialettica fra Arte e Natura, l’opera come autoritratto della committenza (Vicino Orsini e Francesco I), il ruolo delle donne (Giulia Farnese da un lato, Bianca Cappello dall’altro); la presenza sia a Bomarzo che a Pratolino della “meraviglia” (o delle “meraviglie”), di strutture teatrali, di “ruine”, del Parnaso, di grotte, di cippi e obelischi, di leoni, arpie e maschere infernali, di colossi, di ninfe, di statue della Fama.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.