Cunizza da Romano, sorella del famigerato Ezzelino, è una sorta di calamita intertestuale per la poesia provenzale, soprattutto per quella dei trovatori d’Italia o in Italia. La scandalosa fuga di Cunizza con quel Sordello che sarebbe diventato personaggio importante del capolavoro dantesco ebbe conseguenze ben più importanti in letteratura che in politica, attirando contro la strana coppia di amanti una costellazione di versi satirici incentrati su alcuni dei topoi più costitutivi del genere (l’omofobia, il gioco dei dadi e degli scacchi, la nozione di "mezura" tradita e quella di "semenza" di virtù), su uno sfondo di letteraria e perbenistica moralizzazione della cavalleria e del servizio cortese la quale ebbe, nel Veneto “Marca gioiosa”, il suo abile ideologo e formulatore in Uc de Saint Circ. L’autore di questo libro indaga con ricchezza e con minuzia di analisi il diverso affluire e le sottili conversioni di questa tradizione e insomma della “leggenda” poetica di Cunizza nel grande alveo della Commedia dantesca, dove la nobildonna da Romano occupa (davvero a sorpresa e in contraddizione con la condanna di Ezzelino fra i violenti dell’"Inferno"? Anche di questo è materia nel libro) un posto eminente e profetico fra le anime beate.
Fuga in "Paradiso". Storia intertestuale di Cunizza da Romano.
PUCCETTI, Valter Leonardo
2010-01-01
Abstract
Cunizza da Romano, sorella del famigerato Ezzelino, è una sorta di calamita intertestuale per la poesia provenzale, soprattutto per quella dei trovatori d’Italia o in Italia. La scandalosa fuga di Cunizza con quel Sordello che sarebbe diventato personaggio importante del capolavoro dantesco ebbe conseguenze ben più importanti in letteratura che in politica, attirando contro la strana coppia di amanti una costellazione di versi satirici incentrati su alcuni dei topoi più costitutivi del genere (l’omofobia, il gioco dei dadi e degli scacchi, la nozione di "mezura" tradita e quella di "semenza" di virtù), su uno sfondo di letteraria e perbenistica moralizzazione della cavalleria e del servizio cortese la quale ebbe, nel Veneto “Marca gioiosa”, il suo abile ideologo e formulatore in Uc de Saint Circ. L’autore di questo libro indaga con ricchezza e con minuzia di analisi il diverso affluire e le sottili conversioni di questa tradizione e insomma della “leggenda” poetica di Cunizza nel grande alveo della Commedia dantesca, dove la nobildonna da Romano occupa (davvero a sorpresa e in contraddizione con la condanna di Ezzelino fra i violenti dell’"Inferno"? Anche di questo è materia nel libro) un posto eminente e profetico fra le anime beate.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.