Già nella premessa Forcina chiarisce che il lavoro è un aspetto centrale della vita umana e la dignità del lavoro non è una caratteristica aggiuntiva, legata a possibili qualità ad esso inerenti. È, invece, contrassegno costitutivo della condizione umana e si esplicita nell’intera dimensione ontologica, antropologica e, soprattutto, in quella storica. Infatti anche il concetto di storia, complesso e mutevole, se si confronta con le manifestazioni del lavoro, si arricchisce di pensiero e descrizioni e interpretazioni ulteriori, consentendo di accedere alle rappresentazioni e alle ideologie, nonché all’immaginario e al simbolico di una determinata società. Il lavoro e la dignità del lavoro non rimandano solo al merito e al decoro di un determinato tipo di attività, all’adeguatezza della sua natura e dei suoi fini, ma anche al bisogno, alla convenienza, alla rispondenza, alla proporzione che c’è tra la vita del singolo soggetto e l’imprescindibile necessità di esplicare una propria attività. Nel saggio si fa quindi riferimento, attraverso il tema della dignità del lavoro, alla proporzione tra vita e società, tra vita e politica SOMMARIO: 1. Premessa. - 2. Il mondo antico. - 3. La cultura ebraico cristiana. - 4. Il medioevo. - 5. L’avvento della modernità. - 6. L’Ottocento: prospettive rivoluzionarie. - 7. Analisi e proposte della Chiesa cattolica. - 8. Il primo Novecento tra recupero e impegno morale. - 9. Il secondo Novecento tra formule di cittadinanza, nuove alienazioni e nuove autonomie. - 10. La differenza al lavoro: dall’obbligo politico al riconoscimento di autorità.

Lavoro (dignità del)

Marisa Forcina
2014-01-01

Abstract

Già nella premessa Forcina chiarisce che il lavoro è un aspetto centrale della vita umana e la dignità del lavoro non è una caratteristica aggiuntiva, legata a possibili qualità ad esso inerenti. È, invece, contrassegno costitutivo della condizione umana e si esplicita nell’intera dimensione ontologica, antropologica e, soprattutto, in quella storica. Infatti anche il concetto di storia, complesso e mutevole, se si confronta con le manifestazioni del lavoro, si arricchisce di pensiero e descrizioni e interpretazioni ulteriori, consentendo di accedere alle rappresentazioni e alle ideologie, nonché all’immaginario e al simbolico di una determinata società. Il lavoro e la dignità del lavoro non rimandano solo al merito e al decoro di un determinato tipo di attività, all’adeguatezza della sua natura e dei suoi fini, ma anche al bisogno, alla convenienza, alla rispondenza, alla proporzione che c’è tra la vita del singolo soggetto e l’imprescindibile necessità di esplicare una propria attività. Nel saggio si fa quindi riferimento, attraverso il tema della dignità del lavoro, alla proporzione tra vita e società, tra vita e politica SOMMARIO: 1. Premessa. - 2. Il mondo antico. - 3. La cultura ebraico cristiana. - 4. Il medioevo. - 5. L’avvento della modernità. - 6. L’Ottocento: prospettive rivoluzionarie. - 7. Analisi e proposte della Chiesa cattolica. - 8. Il primo Novecento tra recupero e impegno morale. - 9. Il secondo Novecento tra formule di cittadinanza, nuove alienazioni e nuove autonomie. - 10. La differenza al lavoro: dall’obbligo politico al riconoscimento di autorità.
2014
978-88-495-2820-6
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