La partecipazione dell’Italia alla Grande Guerra, con il suo corollario di aspirazioni egemoniche sui popoli dell’area adriatica e balcanica, ebbe indubbiamente delle notevoli conseguenze nella determinazione dei nuovi assetti nazionali, politici e territoriali, di quella parte d’Europa, oltre che nelle trasformazioni interne alla politica e alla società italiane. Appare evidente, quindi, in occasione del centenario della fine del primo conflitto mondiale, l’interesse scientifico a promuovere un momento di riflessione sul significato dell’intervento italiano nella Grande Guerra e sugli sconvolgimenti degli assetti adriatici e balcanici da esso provocati. A diversi aspetti e questioni sollevati dalle iniziative politiche e militari condotte dall'Italia nel corso della prima guerra mondiale, e alle loro varie e diverse ricadute nello spazio adriatico, balcanico e mediterraneo, sono dedicati i saggi raccolti nella parte monografica di questo fascicolo, il secondo del 2018, della rivista «Itinerari di ricerca storica». Il ruolo dell’Italia nella crisi internazionale del 1914 e i confliggenti interessi di Roma e Vienna nei Balcani; il peso avuto dalle iniziative italiane nel risveglio nazionale albanese nel corso della guerra; il tentativo italiano di ridisegnare a proprio vantaggio gli equilibri nel Mediterraneo orientale; la politica jugoslava nei confronti del vicino Stato albanese in reazione alla presenza politica e militare italiana nella regione; la posizione italiana in merito alla neutralità della Grecia, sono i temi approfonditi nei saggi ospitati in questo numero. Accanto ad essi, è stato dato spazio anche a una riflessione sul dissenso politico dal basso e sul crescente protagonismo in Italia dei giovani antimilitaristi e internazionalisti, promotori e interpreti di una linea intransigente di avversione alla guerra; e a una testimonianza diretta della vita al fronte, nelle memorie di guerra di un giovane ragazzo pugliese. L’intero numero, unitamente ad una panoramica aggiornata delle più recenti correnti storiografiche, mira soprattutto a rinvenire negli assetti scaturiti dalla fine del primo conflitto mondiale i nodi irrisolti che hanno contribuito a rendere sempre più insolubile il legame di interdipendenza tra le vicende avvenute nel quadrante adriatico e balcanico e la storia d’Italia, in particolare di quelle regioni, la Puglia prima di tutte, proiettate verso l’Europa sud-orientale e il Mediterraneo.
L'Italia tra la guerra e la pace: il problema dell'intervento italiano nella Prima Guerra Mondiale e le conseguenze negli assetti adriatici e balcanici
Massimo Bucarelli;Alessandro Isoni
2018-01-01
Abstract
La partecipazione dell’Italia alla Grande Guerra, con il suo corollario di aspirazioni egemoniche sui popoli dell’area adriatica e balcanica, ebbe indubbiamente delle notevoli conseguenze nella determinazione dei nuovi assetti nazionali, politici e territoriali, di quella parte d’Europa, oltre che nelle trasformazioni interne alla politica e alla società italiane. Appare evidente, quindi, in occasione del centenario della fine del primo conflitto mondiale, l’interesse scientifico a promuovere un momento di riflessione sul significato dell’intervento italiano nella Grande Guerra e sugli sconvolgimenti degli assetti adriatici e balcanici da esso provocati. A diversi aspetti e questioni sollevati dalle iniziative politiche e militari condotte dall'Italia nel corso della prima guerra mondiale, e alle loro varie e diverse ricadute nello spazio adriatico, balcanico e mediterraneo, sono dedicati i saggi raccolti nella parte monografica di questo fascicolo, il secondo del 2018, della rivista «Itinerari di ricerca storica». Il ruolo dell’Italia nella crisi internazionale del 1914 e i confliggenti interessi di Roma e Vienna nei Balcani; il peso avuto dalle iniziative italiane nel risveglio nazionale albanese nel corso della guerra; il tentativo italiano di ridisegnare a proprio vantaggio gli equilibri nel Mediterraneo orientale; la politica jugoslava nei confronti del vicino Stato albanese in reazione alla presenza politica e militare italiana nella regione; la posizione italiana in merito alla neutralità della Grecia, sono i temi approfonditi nei saggi ospitati in questo numero. Accanto ad essi, è stato dato spazio anche a una riflessione sul dissenso politico dal basso e sul crescente protagonismo in Italia dei giovani antimilitaristi e internazionalisti, promotori e interpreti di una linea intransigente di avversione alla guerra; e a una testimonianza diretta della vita al fronte, nelle memorie di guerra di un giovane ragazzo pugliese. L’intero numero, unitamente ad una panoramica aggiornata delle più recenti correnti storiografiche, mira soprattutto a rinvenire negli assetti scaturiti dalla fine del primo conflitto mondiale i nodi irrisolti che hanno contribuito a rendere sempre più insolubile il legame di interdipendenza tra le vicende avvenute nel quadrante adriatico e balcanico e la storia d’Italia, in particolare di quelle regioni, la Puglia prima di tutte, proiettate verso l’Europa sud-orientale e il Mediterraneo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.