Il presente contributo si propone di indagare l’istituto delle Comunità del cibo, così come disciplinato dal legislatore italiano all’art. 13 della legge n. 194/2015. Esso intende verificarne il ruolo, attuale e potenziale, nell’ambito dell’attivazione di processi di sviluppo territoriale endogeno fondati sulla produzione congiunta di valore ecologico, economico e sociale. In particolare, l’analisi concerne la dimostrazione di come la promozione di tali esperienze possa indurre un cambio di paradigma per la rivitalizzazione dei sistemi rurali tradizionali italiani. In questo senso, si vuole valutare in che modo le stesse siano in grado di ingenerare nuove forme di economia locale, impedire l’abbandono delle terre e il depauperamento ambientale delle aree agricole ritenute marginali, conciliando le finalità tipicamente produttive del settore primario con le improcrastinabili esigenze di tutela ambientale connesse alla produzione agroalimentare. A tali fini, all’analisi giuridica generale dell’istituto segue l’approfondimento geografico dedicato al caso studio della Comunità del cibo della Garfagnana. Tale Comunità si configura come il naturale sviluppo di processi e progetti già in atto nell’area territoriale di riferimento che dal 2008 hanno dato vita al “modello Garfagnana”.
Comunità del cibo e rivitalizzazione dei sistemi rurali tradizionali italiani. Il caso della Garfagnana
Roberto Franco Greco;Sara Nocco
2022-01-01
Abstract
Il presente contributo si propone di indagare l’istituto delle Comunità del cibo, così come disciplinato dal legislatore italiano all’art. 13 della legge n. 194/2015. Esso intende verificarne il ruolo, attuale e potenziale, nell’ambito dell’attivazione di processi di sviluppo territoriale endogeno fondati sulla produzione congiunta di valore ecologico, economico e sociale. In particolare, l’analisi concerne la dimostrazione di come la promozione di tali esperienze possa indurre un cambio di paradigma per la rivitalizzazione dei sistemi rurali tradizionali italiani. In questo senso, si vuole valutare in che modo le stesse siano in grado di ingenerare nuove forme di economia locale, impedire l’abbandono delle terre e il depauperamento ambientale delle aree agricole ritenute marginali, conciliando le finalità tipicamente produttive del settore primario con le improcrastinabili esigenze di tutela ambientale connesse alla produzione agroalimentare. A tali fini, all’analisi giuridica generale dell’istituto segue l’approfondimento geografico dedicato al caso studio della Comunità del cibo della Garfagnana. Tale Comunità si configura come il naturale sviluppo di processi e progetti già in atto nell’area territoriale di riferimento che dal 2008 hanno dato vita al “modello Garfagnana”.File | Dimensione | Formato | |
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